Andare in pensione a inizio o a fine anno?
Il mese scelto per andare in pensione, se a inizio oppure a fine anno, genera effetti molto significativi sui contributi AVS e sulle imposte.
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Andare in pensione già a gennaio o aspettare fino al mese di dicembre? La decisione può comportare una gran differenza in termini economici. Gli attivi non affiliati a una cassa pensioni possono versare nel pilastro 3a ogni anno fino al 20 percento del loro reddito o un importo massimo pari a 35'280 franchi. Tali somme sono deducibili per intero dal reddito imponibile. Più tardi andranno in pensione, più guadagneranno nell’anno del rispettivo pensionamento e più a lungo potranno versare contributi nel terzo pilastro.
Chi riscuote gli averi di cassa pensioni, libero passaggio e pilastro 3a distribuendoli su più anni risparmia facilmente diverse migliaia di franchi. Per calcolare l’imposta sul versamento di capitale, le autorità fiscali conteggiano tutti i prelievi effettuati in un anno, spesso unitamente a quelli del coniuge. Più elevato è l’ammontare dei prelievi, maggiore sarà l’onere fiscale percentuale.
Tassazione alla riscossione degli averi di cassa pensioni
Di norma, la riscossione in capitale va tassata nell’anno in cui il saldo del credito o in quello in cui viene effettivamente versato. Gli averi di cassa pensioni di norma maturano il giorno successivo alla cessazione del rapporto lavorativo. Se la data di pensionamento cade il 31 dicembre, si tassa la riscossione del capitale solo nell’anno nuovo.
Chi va in pensione anticipata solitamente deve continuare a versare i contributi AVS fino al raggiungimento dell’età di pensionamento ordinaria. I contributi per i non esercitanti attività lucrativa possono arrivare a 25'700 franchi all’anno e a persona, a seconda del patrimonio e del reddito da rendita.
L’obbligo contributivo nell’anno di pensionamento è soddisfatto qualora chi decide di andare in pensione anticipata lavora almeno per nome mesi in quello stesso anno e a un grado occupazionale minimo del 50 percento.
Legga regolarmente i nostri consigli su AVS, cassa pensioni e 3° pilastro:
Andare in pensione verso la fine dell’anno e risparmiare contributi AVS
Se invece si lavora meno di nove mesi, la cassa di compensazione confronta i contributi dovuti come non esercitante attività lucrativa con quelli che il prepensionato e il suo datore di lavoro hanno versato sul reddito da lavoro. Se i contributi relativi al reddito da lavoro sono inferiori alla metà dei contributi dovuti in qualità di non esercitante attività lucrativa, l’obbligo di contribuzione non è soddisfatto. L’assicurato deve pertanto pagare i contributi in qualità di non esercitante attività lucrativa. Nel calcolo vengono ovviamente considerati anche i contributi da reddito di lavoro già versati.