Come si differenziano i rendimenti dei fondi passivi
Il rendimento di un ETF o di un fondo indicizzato può differire da quello dell’indice che tenta di replicare. Gli investitori dovrebbero pertanto analizzare l’andamento del rendimento del fondo quando scelgono un fondo passivo.
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Con i fondi passivi, così come per i fondi tradizionali, si investe in un paniere di titoli, ad esempio in azioni. A differenza dei fondi attivi, però, cercano di replicare il rendimento di un indice specifico. Pertanto, quando l’indice sale, sale anche il prezzo dell’ETF; quando l’indice cala, scende pure il prezzo dell’ETF o del fondo indicizzato.
Molti investitori partono dal presupposto che tutti i fondi passivi replichino in ogni caso fedelmente il loro indice di riferimento. In questo caso, il rendimento del fondo corrisponderebbe sempre esattamente a quello dell’indice. Tuttavia, non funziona così. Questo perché la performance dello SMI si discosta da quella di un ETF sullo SMI quotato nella Borsa svizzera.
Nel tempo, la performance dell’ETF è inferiore a quella dell’indice. La differenza di rendimento si spiega solitamente con le commissioni degli ETF e dei fondi indicizzati. Un altro motivo può essere, ad esempio, il domicilio del fondo, che comporta risvolti di natura fiscale.
Un importante criterio per la scelta di un ETF sono i rendimenti storici e i rischi di oscillazione dell’indice sottostante. Gli investitori privati ottengono un resoconto delle varie componenti di costo e di utile dei fondi passivi osservando la differenza tra il rendimento dell’indice e quello del fondo replicante (tracking difference). In questa differenza sono contenuti tutti i costi. Un confronto tra i rendimenti di almeno due fondi passivi sullo stesso indice consente di ottenere una valutazione precisa al netto di tutti i costi e tenendo conto di tutti gli utili.
Ad esempio, se si confrontano i rendimenti di quattro ETF quotati in Svizzera sull’indice MSCI World Total Return, si rileva che nel 2023 il rendimento dell’ETF migliore è stato superiore di 0,55 punti percentuali rispetto a quello dell’ETF peggiore. Nel 2022 la differenza era di 0,24 punti percentuali e di 0,46 punti percentuali nel 2021 (tabella).
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