Investimenti

L'economia mondiale è in continuo miglioramento

Gli economisti prevedono per il 2025 una crescita economica globale superiore a quella stimata sinora. Cosa significa esattamente? Lo spiega Christoph Sax, Chief Investment Officer di VZ.

Christoph Sax
Chief Investment Officer di VZ
Pubblicato in data
21 Giugno 2024

L'economia globale è in crescita: gli economisti dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) sono tornati ottimisti. Nella sua pubblicazione semestrale delle previsioni sul PIL (prodotto interno lordo), l’OCSE ipotizza per l’anno in corso una crescita economica globale pari al 3,1 percento – nell’ultima previsione nel dicembre 2023, la stima si fermava al 2,7 percento (vedi grafico). 

Nel 2025, la crescita dovrebbe accelerare al 3,2 percento, grazie a un incremento più sostenuto del reddito reale e a tassi di riferimento più bassi. Se si analizzano le previsioni in modo più dettagliato, risulta evidente che gli incentivi in tal senso provengono per quest’anno principalmente dagli USA. L’anno prossimo è probabile che la crescita dell’economia statunitense rallenti. Tuttavia, l’indebolimento sarà probabilmente compensato dalla crescita dell’Eurozona. 

Tra le regioni economiche più importanti, è la Cina a continuare a registrare la crescita più significativa: quasi il 5 percento quest’anno e, secondo le stime, almeno il 4,5 percento nel 2025. In testa alla classifica in termini di crescita economica, l’OCSE vede India e Indonesia, con rispettivamente il 6,5 e il 5,2 percento.

Per la Svizzera, l’OCSE prevede una crescita dell’1,1 percento per l’anno in corso e dell’1,4 percento per il 2025. Tuttavia, ciò pone l’OCSE ben al di sotto delle aspettative della Segreteria di Stato dell’Economia (SECO) e del Centro di ricerca congiunturale del Politecnico di Zurigo. Queste istituzioni stimano la crescita del PIL per il 2025 depurata dagli eventi sportivi internazionali all’1,7 percento (SECO) e all’1,8 percento (KOF). Ci sono quindi alcuni segnali che indicano un miglioramento delle prospettive economiche globali. L’economia globale si sta dimostrando relativamente resistente e il calo dell’inflazione sta facendo aumentare la fiducia dei consumatori privati, la cui spesa è stata un pilastro fondamentale della crescita economica negli ultimi mesi.

Altre notizie dal mondo dell’economia

La banca centrale statunitense lascia invariati i tassi di interesse

Come previsto, le autorità monetarie nordamericane hanno lasciato invariato il tasso di riferimento. Pertanto, continua ad applicarsi il margine di interesse compreso tra il 5,25 e il 5,5 percento. Al contempo, i membri del Comitato federale del mercato aperto hanno lievemente aumentato le loro previsioni sui tassi di interesse, come previsto dai mercati. Ora, entro fine anno, si attende un solo taglio dei tassi – fino a marzo se ne prevedevano tre. Tuttavia, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha lasciato aperta la porta a un possibile secondo taglio ancora quest’anno. Per l’anno prossimo, la banca centrale prevede un totale di quattro ulteriori tagli.   

I prezzi alla produzione USA calano inaspettatamente

A sorpresa, a maggio, si è registrato un calo dei prezzi alla produzione americani. La riduzione è stato dello 0,2 percento rispetto al mese precedente. Gli economisti, invece, si aspettavano un aumento dello 0,1 percento. Ad aprile l’aumento è stato ancora dello 0,5 percento. L’andamento dei prezzi viene calcolato al termine della fabbricazione, cioè prima che i prodotti vengano raffinati o venduti. Essi fungono quindi da barometro precoce per l’andamento dei prezzi al consumo.

L’inflazione britannica scende al valore soglia della banca centrale

L’inflazione nel Regno Unito è rimasta a livelli elevati più a lungo che in molti altri Paesi europei. Tuttavia, per la prima volta in tre anni, l'inflazione è scesa al di sotto dell’obiettivo soglia della Banca d'Inghilterra, vale a dire il 2 percento.  A maggio, l’inflazione si è indebolita allo stesso 2 percento, mentre l'inflazione di fondo, che esclude le componenti volatili come energia e cibo, è scesa dal 3,9 al 3,5 percento. Alla luce di questi sviluppi, è sempre più probabile che la banca centrale britannica tagli i tassi di interesse ancora quest'anno.