Il conflitto d’interesse nelle banche è sempre più evidente
Le banche hanno tutto l’interesse a integrare i propri prodotti finanziari nei portafogli dei loro clienti. Questo ha un impatto notevole sul rendimento dei depositi.
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Non di rado gli investitori sottovalutano l’impatto prodotto dalla scelta dei prodotti sul loro portafoglio titoli. A rendere poco sono, in particolare, i prodotti propri della banca, raccomandati ai loro clienti investitori. Si tratta di prodotti finanziari che emette la banca stessa assieme ai suoi esperti o che vende a suo nome.
Check del deposito: gli errori più frequenti degli investitori
Questo è quanto emerge da uno studio di VZ che ha tracciato il profilo dell’investitore svizzero. Questo si basa su un’analisi approfondita di 2900 depositi, nei quali si amministra un capitale complessivo di 3 miliardi di franchi. VZ esegue tali analisi dal 2010.
Sulla scorta di tali indagini annuali, risulta evidente che nei portafogli di investitori clienti di banche dal 2020 la quota dei prodotti propri delle banche è aumentata in modo significativo. In termini di volume, i prodotti propri della banca rappresentano quasi i due terzi del valore complessivo del portafoglio.
Procedendo a un confronto: ancora fino a sei anni fa, la quota dei prodotti propri delle banche era pari a un terzo del deposito. Oggi, tale volume è praticamente raddoppiato. Il motivo è chiaro: per i consulenti è generalmente più vantaggioso raccomandare i prodotti della banca per cui lavorano. Così facendo, da un lato suggerisce l’investitore è cliente di un’istituzione finanziaria ben preparata in materia di investimenti; dall’altro, la banca ottiene un margine più elevato sui propri prodotti rispetto a quelli venduti da altri istituti finanziari.
Ma: non è raro che tali prodotti si distinguano in modo mediocre. Infatti, ve ne sono diversi che rendono molto meno rispetto ai migliori prodotti della loro stessa categoria. Il cliente si accorgerà di questa differenza di rendimento di certo sul lungo termine – ma anche su base annua, essa si rivela più che evidente. Come dimostra lo studio di VZ, vi è un rapporto diretto tra quote elevate di prodotti propri della banca e calo di rendimento.
Se il deposito è assortito per il 25 percento di fondi propri della banca, l’investitore registra perdite di quasi il 4 percento in termini di rendimento rispetto al mercato di riferimento; se tale quota al 50 percento, il calo di rendimento arriva al 4,5 percento.
Nello studio VZ, il rendimento di mercato non corrisponde a quello di un indice specifico. Per la sua analisi, VZ ha allestito più portafogli modello con differenti quote azionarie. Il rendimento di mercato si ottiene restando fedeli alla strategia d’investimento scelta impiegando però ETF e fondi indicizzati convenienti.
È quindi importante che gli investitori si rendano conto che i prodotti più costosi non garantiscono un rendimento aggiuntivo promesso non hanno motivo di essere integrati nel portafoglio. Bisognerebbe pertanto verificare attentamente come si è assortito il proprio deposito.
A tal fine, ecco tre consigli:
- richieda un secondo parere a esperti che non devono "vendere" alcun prodotto
- faccia controllare rischi e costi inutili che si nascondono nel suo portafoglio
- sulla scorta di tali informazioni ottimizzi i suoi investimenti
Vuole sapere l’assortimento del suo portafoglio potrebbe essere subordinato a un conflitto d’interesse? Ordini la scheda informativa gratuita oppure fissi un appuntamento presso la succursale VZ a lei più vicina.