Imposte

Imposta sulla sostanza: come il fisco intacca i risparmi

La maggior parte dei contribuenti paga poche o nessuna imposta sulla sostanza. Tuttavia, per i patrimoni più consistenti, questa imposta può avere un impatto significativo.

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Markus Stoll
Specialista fiscale
Aggiornato in data
05 Ottobre 2024

Quasi tutti i beni che una persona possiede devono essere dichiarati come sostanza imponibile. Non solo contanti, saldi di conto, titoli e proprietà immobiliari devono essere riportati nella dichiarazione d’imposta, ma in molti cantoni anche veicoli, barche e aerei, a condizione che non siano in leasing e quindi non di proprietà del contribuente. L’imposta è dovuta anche sui beni detenuti in usufrutto.

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Restano esenti dall’imposta sulla sostanza gli averi della cassa pensioni e del pilastro 3a. Anche mobili, abbigliamento, gioielli, dipinti e altre opere d'arte sono generalmente esenti, a meno che il loro valore non superi in modo considerevole quello abituale di una famiglia media. Questi oggetti non sono considerati investimenti di capitale, quindi non rientrano nel concetto di sostanza imponibile.

I debiti, come i crediti bancari o i prestiti da privati, possono essere detratti dalla sostanza. Inoltre, la maggior parte dei cantoni prevede deduzioni fiscali per coppie sposate e persone singole. Spesso viene applicata una franchigia fiscale aggiuntiva per ogni figlio a carico presente nell’economia domestica.

In generale, gli importi esenti da imposta sono piuttosto alti nella maggior parte dei cantoni, e le aliquote fiscali aumentano in modo considerevole solo per patrimoni di grandi dimensioni. Tuttavia, proprio per chi possiede patrimoni rilevanti, l’imposta sulla sostanza può incidere notevolmente. Le persone molto facoltose possono arrivare a pagare più imposte sulla sostanza che sul reddito. I pensionati, ad esempio, spesso pagano imposte sulla sostanza più elevate rispetto a quando erano professionalmente attivi, a causa degli averi previdenziali riscossi.

Come per l’imposta sul reddito, anche l’onere dell’imposta sulla sostanza varia da cantone a cantone (vedi confronto). Anche in questo caso, le aliquote fiscali sono generalmente progressive.

Gli averi previdenziali accumulati nella cassa pensioni e nel pilastro 3a, una volta erogati al momento del pensionamento, possono far aumentare significativamente la sostanza imponibile. Tuttavia, le imposte sono solitamente più basse rispetto a quelle pagate se gli averi della cassa pensioni vengono riscossi sotto forma di rendita, poiché questa è interamente tassata come reddito su base annua.

Come risparmiare sull'imposta sulla sostanza

Un cambio di residenza può, in alcune circostanze, consentire un risparmio fiscale significativo. Tuttavia, una decisione di questo tipo deve sempre tener conto di tutte le implicazioni finanziarie. Nelle località con una fiscalità più favorevole, i prezzi degli immobili possono essere molto più alti. Inoltre, imposte sul reddito più elevate, o imposte di successione o di donazione, potrebbero compensare il vantaggio ottenuto dall’imposta sulla sostanza.

Un’altra strategia per ridurre l'imposta sulla sostanza consiste nell’acquisto di una proprietà, poiché il suo valore fiscale è generalmente inferiore rispetto al suo valore di mercato. I versamenti nel pilastro 3a e i riscatti nella cassa pensioni possono inoltre essere utilizzati per trasferire parte del patrimonio nella previdenza vincolata, dove rimarrà esente dall’imposta sulla sostanza fino al momento del prelievo.