Le norme di ripartizione possono aiutare ad evitare controversie tra gli eredi
In un testamento si dovrebbe regolare chi debba ricevere quali entità patrimoniali della successione.
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In assenza di norme di ripartizione, la divisione dell’eredità può essere interminabile, logorante e costosa. Saranno infatti gli eredi a doversi accordare sulle modalità di ripartizione dell’eredità.
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Una norma di ripartizione è auspicabile soprattutto per il coniuge superstite, poiché egli non ha alcun privilegio riguardo ai singoli oggetti, fatta salva la casa in cui abitava con il coniuge e il mobilio comune.
Se si vuole concedere questo tipo di privilegio al coniuge, è possibile integrando una norma di ripartizione nel testamento: "... concedo a mia moglie il diritto di scegliere le quote patrimoniali che vuole tenere per sé e di farne computare il valore con la sua quota ereditaria."
Una norma di ripartizione può essere incompatibile con la quota assegnata se, ad esempio, il valore dell’oggetto supera la quota destinata al beneficiario. Se mancano disposizioni chiare, prevale l’istituzione d’erede. In concreto: l’erede favorito dovrà indennizzare gli altri eredi.
Infine è importante tenere a mente che il valore di un bene patrimoniale diviso può cambiare nel corso degli anni e pertanto generare, a seconda dei casi, una violazione delle porzioni legittime, che gli svantaggiati possono impugnare.