Investimenti

Sempre più ETF diventano attivi: cosa devono sapere gli investitori

Oltre agli ETF passivi, da qualche anno vi sono anche ETF che utilizzano un approccio attivo nel tentativo di sovraperformare l’indice di riferimento. Cosa è importante considerare nel caso di questi prodotti?

Christian Tavasci
Esperto in investimenti
Pubblicato in data
01 Maggio 2024

Gli ETF stanno crescendo di popolarità in Svizzera da quasi 25 anni. Oggi la SIX conta oltre 1700 prodotti. Analogamente ai fondi tradizionali, questa tipologia di ETF consente agli investitori di investire in un paniere di titoli, come le azioni. Inoltre, possono essere acquistati o venduti quotidianamente durante le ore di contrattazione in borsa.

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Analisi e monitoraggio dei fondi azionari svizzeri a gestione attiva

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Finora gli ETF sono stati equiparati principalmente ai fondi passivi che cercano di replicare un indice su base uno a uno. Ciò consente loro di applicare commissioni basse, perché possono rinunciare alla gestione attiva dei fondi. Tuttavia, questa definizione classica non si applica più a tutti i casi.

Il successo degli ETF ha anche portato all’introduzione sul mercato di prodotti più complessi. Negli ultimi anni, è stato lanciato un numero crescente di ETF attivi (cfr. grafico).

Il boom di questi fondi attivi ha avuto inizio cinque anni fa negli Stati Uniti. La causa scatenante è riconducibile all’abolizione dei requisiti giornalieri sulla trasparenza, il che ha motivato i gestori di fondi attivi a commercializzare le loro strategie come ETF. I prodotti attivi rappresentano ora un quarto delle vendite di ETF negli Stati Uniti.

Uno degli ETF attivi più noti è l’Ark Innovation ETF, gestito da Cathie Wood, una manager che si è fatta conoscere attraverso i media. L’anno scorso negli Stati Uniti sono stati emessi molti più ETF attivi che passivi. In Svizzera, 90 ETF con un approccio attivo sono attualmente quotati alla SIX. Due terzi di questi sono stati lanciati solo a partire dal 2021.

Questi prodotti sono molto diversi dagli ETF tradizionali. Con gli ETF attivi, il gestore del fondo può modificare la composizione del fondo, acquistando e vendendo titoli. In questo modo, cerca di rispondere alle tendenze del mercato e di sfruttare proficuamente le opportunità.

Gli ETF attivi sono quindi assimilabili ai fondi d’investimento attivi convenzionali dai quali si differenziano principalmente per il fatto che possono essere negoziati in borsa. Tuttavia, uno studio di VZ mostra che una grande maggioranza di fondi attivi sottoperformano il loro indice di riferimento nel lungo periodo.

I fornitori di prodotti lodano i fondi attivi come un’innovazione e un motore di rendimento. Ma è importante che gli investitori si rendano conto che le regole alla base di questi prodotti sono spesso complesse e poco trasparenti. È quindi difficile capire il meccanismo di un prodotto del genere. Inoltre, come per i fondi d’investimento attivi, esiste un rischio estremamente elevato che gli ETF attivi non raggiungano il rendimento del mercato – anche a causa dello svantaggio dei costi. Questo perché gli ETF attivi hanno commissioni più elevate rispetto agli ETF tradizionali.

È quindi consigliabile che gli investitori privati esaminino attentamente i prodotti prima di effettuare un potenziale investimento, soppesando i rischi e comprendendo il meccanismo. Altrimenti, è chiaramente preferibile ricorrere ai classici ETF passivi.

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