Confusione AVS: cosa vale per la sua rendita?
Al momento, l’AVS è soggetta a diversi cambiamenti. Questo genera anche della confusione. Chi vuole prepararsi adeguatamente al proprio pensionamento, dovrebbe conoscere i fatti.

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L’AVS sta vivendo cambiamenti importanti, certamente – ma non soltanto – a seguito della rispettiva riforma. Diverse le nuove regole. Presto sarà versata una 13esima mensilità AVS, mentre la politica programma altre riforme e novità. Pertanto, tanti contribuenti in Svizzera non sono più sicuri di cosa sia applicabile ora alla loro rendita AVS e al loro pensionamento. Non da ultimo, molte tesi errate sono dure a morire – come dimostrano gli esempi elencati qui di seguito.
Da gennaio 2026 sarà versata una 13esima mensilità
Non è propriamente esatto. La 13esima mensilità AVS sarà versata per la prima volta nel dicembre 2026. Questo è quanto deciso dal Parlamento svizzero. Pure negli anni a seguire, la 13esima sarà erogata solo una volta all’anno e sempre a dicembre. Riceve una 13esima mensilità chi nel mese di dicembre risulta avente diritto in qualità di beneficiario. Questo significa, in concreto, che se il beneficiario della rendita muore tra gennaio e novembre, i suoi eredi non hanno alcun diritto alla 13esima.
I coniugi ricevono ciascuno una rendita individuale
Sbagliato. Un’iniziativa popolare chiede che in futuro ogni coppia sposata riceva due rendite individuali. Tuttavia, se questa iniziativa sarà accettata e se un giorno entrerà in vigore è una questione decisamente aperta. Per ora si applica l’attuale regola: per le coppie sposate, le rendite vengono sommate e sono soggette a un tetto massimo (plafonamento).
Non appena anche il secondo coniuge andrà in pensione, la coppia sposata riceverà al massimo il 150 percento della rendita massima individuale – dunque 3780 franchi al massimo. Se la somma delle rendite individuali dei due coniugi supera l’importo massimo, le due rendite vengono ridotte in proporzione. I partner conviventi senza certificato di matrimonio ricevono invece due rendite individuali separate, per un massimo di 5040 franchi.
Prorogare l’AVS? È una pessima idea
No. Rinviare la riscossione della rendita AVS può valere la pena. Chi decide di continuare a lavorare oltre l’età pensionabile o, semplicemente, non ha ancora bisogno della rendita, può prorogarla da 1 a 5 anni. Il vantaggio: con un differimento di, ad esempio, 3 anni, la rendita aumenta del 17,1 percento per l’intero periodo di diritto (tabella).
Importante: chi vuole rinviare la propria rendita deve informare l’ufficio AVS competente al più tardi entro un anno dal raggiungimento dell’età di pensionamento ordinaria. Altrimenti, rinviando la rendita troppo tardi, rischia di perdere il supplemento.
Devo percepire la rendita per intero
Non è più così da inizio 2024, cioè dall’entrata in vigore della riforma AVS. Pertanto, ora è possibile percepire in un primo momento solo parte della rendita, dal 20 all’80 percento, e rinviare la riscossione della quota restante. Questo dovrebbe agevolare il passaggio graduale al pensionamento. Un’altra novità è la possibilità di anticipare la propria rendita di singoli mesi: sinora, un anticipo era possibile solo per uno o due anni interi.
Quando si perde il posto di lavoro non si deve far nulla
Sbagliato. Chi perde il posto di lavoro poco prima del pensionamento deve valutare attentamente se percepire anticipatamente la rendita AVS sia vantaggioso. È possibile percepire la rendita AVS non prima dei due anni che precedono l’età AVS ordinaria. In caso di anticipo, ad esempio, di due anni, la rendita viene ridotta a vita del 13,6 percento.
L’obbligo di contribuzione AVS termina solo all’età di pensionamento ordinaria. Fino ad allora, anche chi va in pensione anticipata deve, come chi non lavora, continuare a versare ogni anno i rispettivi contributi AVS.
Le donne devono lavorare fino a 65 anni
È vero solo in parte. Con la riforma AVS, l’età pensionabile delle donne è stata aumentata da 64 a 65 anni. Tuttavia, l’aumento non avviene tutto in una volta, ma a tappe: la prima, di tre mesi, ha avuto luogo all’inizio di quest’anno e interessa la generazione di donne nate nel 1961. Le donne nate nel 1962 dovranno lavorare sei mesi in più per arrivare all’età di pensionamento ordinaria; quelle nate nel 1963, nove mesi in più. Le donne nate nel 1964 andranno in pensione a 65 anni, come gli uomini. Dal 2028 dunque, donne e uomini andranno in pensione alla stessa età.
Importante: le donne nate tra il 1961 e il 1969 appartengono alla generazione di transizione. Se lavorano fino alla nuova età pensionabile a loro applicabile, ricevono un supplemento a vita. Oppure vanno in pensione prima, ad esempio a 64 anni. Le loro rendite vengono quindi ridotte in misura minore rispetto a quanto lo sarebbero in caso di pensionamento anticipato.
La rendita AVS si riceve automaticamente
Non è così. Se vuole percepire la rendita AVS, deve fare domanda alla cassa di compensazione AVS, possibilmente almeno sei mesi prima del suo ultimo giorno di lavoro. L’indirizzo dell’ufficio AVS di competenza è noto al datore di lavoro.
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