Successione

Coniugi: come favorirsi al massimo reciprocamente

In assenza di disposizioni in caso di morte del coniuge, il partner superstite può ritrovarsi in difficoltà economiche.

Isabella Tarchini
Esperta in successione
Pubblicato in data
20 Settembre 2024

Molti coniugi vorrebbero tutelarsi quanto più possibile reciprocamente, al fine di rendere economicamente sicuro il futuro del partner superstite. Al coniuge superstite spetta in genere, anche senza alcuna disposizione particolare, la metà del patrimonio successorio. Tuttavia, in base ai casi, questo potrebbe non rivelarsi sufficiente. Infatti, potrebbe mancare liquidità per continuare a finanziare la casa di proprietà e l’ipoteca oppure per liquidare gli eredi.

Quali sono i provvedimenti più adeguati per tutelarsi a vicenda?

Attribuire gli acquisti

In una convenzione matrimoniale, i coniugi si attribuiscono reciprocamente tutti gli acquisti. Questi rappresentano la parte del patrimonio che i coniugi hanno costituito durante il matrimonio. Solitamente, questi comprendono anche la casa di proprietà che abitano assieme. Con questa regolamentazione, vengono divisi tra tutti gli altri eredi solo i beni propri del defunto.

Scheda informativa

Garantire sicurezza finanziaria al coniuge superstite

La scheda informativa spiega come favorire al massimo il proprio coniuge ed evitare che si ritrovi in difficoltà economiche. 

Questi comprendono il patrimonio che il marito o la moglie ha portato nel matrimonio o che ha ereditato oppure ricevuto quale donazione durante la vita matrimoniale come pure l’incremento di valore maturati dagli stessi beni propri. L’attribuzione degli acquisti migliora nettamente la posizione del partner superstite, nel caso in cui il patrimonio matrimoniale sia principalmente composto dagli acquisti.

Passaggio alla comunione dei beni

Se tuttavia il patrimonio matrimoniale è composto principalmente da beni propri, l’attribuzione degli acquisti non genera alcun miglioramento sostanziale. In questa situazione, è possibile continuare a tutelare il partner meno agiato optando – con una convenzione matrimoniale – per la comunione dei beni. In questo regime, la gran parte dei beni propri rientra nei beni comuni che appartengono per metà a ciascun coniuge.  Alla morte di un coniuge, la metà dei beni coniugali apparterrà automaticamente all’altro. Tuttavia, questo regime patrimoniale può essere svantaggioso per il coniuge che finanziariamente ha contribuito in maggior misura al matrimonio – specie se l’altro coniuge muore per primo e i suoi beni devono essere divisi con altri eredi.

Limitare figli alla porzione legittima

Con un testamento o un contratto successorio è possibile limitare il diritto dei figli e favorire in questo modo ulteriormente il coniuge. Tuttavia, è necessario tenere conto delle porzioni legittime. La porzione legittima dei figli è pari a 1/4. Al coniuge pertanto è possibile assegnare nel testamento 3/4 della massa successoria (grafico in basso). Così, assieme all’assegnazione di tutti gli acquisti, si ottiene il massimo beneficio per il partner.

Concedere l’usufrutto

Chi vuole favorirsi al massimo può anche concedersi reciprocamente l’usufrutto della quota ereditaria previste per legge dei figli comuni. Con il nuovo diritto successorio, i coniugi possono assegnarsi reciprocamente 1/2 della successione a titolo di proprietà e 1/2 come usufrutto a vita. Il coniuge superstite riceverà dunque la metà della proprietà. Di tale quota potrà disporre liberamente. L’altra metà potrà gestirla in qualità di usufruttuario e tenere per sé i profitti, vale a dire interessi, redditi locativi e dividendi.

Importante: il provvedimento da adottare dipende dal patrimonio matrimoniale, dal reddito e dalla costellazione famigliare. Discuta pertanto la sua situazione con un esperto.

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