Investimenti

Calcio e investimenti in denaro: cosa hanno in comune?

Sia negli investimenti che nel calcio, solitamente è più efficace agire piuttosto che restare inattivi. Ma puntare all’azione a tutti i costi si rivela sempre la soluzione migliore?

Christian Tavasci
Esperto in investimenti

Da venerdì scorso, si è tornati a tifare la squadra del cuore ogni giorno: assieme alla Svizzera, altre 23 nazioni si contendono il titolo di campione europeo di calcio. Oltre a spettacolari performance e incontri emozionanti, molti tifosi attendono e seguono con ansia anche i calci di rigore. In tale situazione, i portieri possono eccellere, anche se, statisticamente parlando, le possibilità di mantenere la porta inviolata sono piuttosto basse.

Diversi studi hanno dimostrato che i portieri quando tentano di parare un rigore si tuffano generalmente quasi sempre a destra o a sinistra, sebbene, stando sempre alle statistiche, avrebbero maggiori chance di riuscirci se rimanessero semplicemente fermi al centro. In effetti, se la palla entra in porta e il portiere non si muove, non si fa una bella figura e ci si sente impotenti: la pressione ad agire può però portare a decisioni inefficaci.

Ne è un esempio la partita inaugurale tra Germania e Scozia di venerdì scorso. Con il punteggio di 2-0, l’attaccante tedesco Kai Havertz ha trasformato il rigore con un tiro centrale, ingannando il portiere scozzese Angus Gunn, che si è tuffato a sinistra. 

Scheda informativa

Risparmiare e investire in ETF

Questa scheda informativa illustra i vantaggi degli ETF rispetto ai fondi di investimento tradizionali.

Questo comportamento può essere spiegato dall’action bias, scientificamente documentato. Si tratta della tendenza umana ad agire, anche quando è probabile che l’azione sia inutile o addirittura controproducente. E: anche nei mercati finanziari, il primo istinto degli investitori è spesso quello di agire.

Gli investitori solitamente pensano sia giusto vendere quando i prezzi sono in calo oppure comprare seguendo le correnti di tendenza. Tuttavia, bisogna resistere all’impulso di riorganizzare il portafoglio troppo frequentemente. Troppe transazioni possono comportare commissioni di negoziazione molto elevate, ma non solo: la probabilità di battere il mercato sul lungo termine con operazioni di compravendita è molto bassa.

È dunque necessario attenersi alla propria strategia di investimento a lungo termine, stabilita in modo rigoroso, senza lasciarsi tentare dalle oscillazioni di mercato, dalle tendenze o dai titoli a caratteri cubitali dei media e intraprendere azioni non necessarie.

In questo contesto, il rebalancing può essere un supporto. In una strategia d’investimento con rebalancing, per ogni classe d’investimento vengono stabilite delle ponderazioni target. Se il valore della classe d’investimento dovesse cambiare a seguito dell’andamento dei corsi e superare il valore soglia prestabilito, si ripristinerebbe la strategia d’investimento iniziale. L’uso di ETF o di fondi indicizzati può anche evitare un inutile azionismo e garantire il rendimento del mercato.

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