Dichiarazione d’imposta: eviti errori costosi
In molti cantoni, la dichiarazione d’imposta va inoltrata entro la fine del mese di marzo. Per non dimenticare tante spese deducibili, vale la pena prendersi del tempo per una compilazione mirata. Con questi consigli procede correttamente e non paga più del dovuto.
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Compilare la dichiarazione d’imposta rappresenta per molti un’incombenza impegnativa: la lotta con i moduli e il barcamenarsi tra istruzioni e leggi cantonali può essere sfiancante. Così, non di rado, accade che vadano dimenticate una o più opportunità di risparmio. Per evitarlo andrebbero seguiti consigli mirati.
Ristrutturazioni e risanamenti
È possibile dedurre i lavori di manutenzione (o atti a mantenere il valore della proprietà) dal reddito imponibile non appena i costi effettivi superano quelli forfettari – tuttavia solo nell’anno in cui vengono realmente eseguiti. Non si possono dedurre invece i lavori realizzati per incrementare il valore della proprietà, a meno che non abbiano l’obiettivo di ridurre il consumo energetico. Tali uscite possono essere rivendicate a livello federale e cantonale. Inoltre, a seconda dei casi, è possibile dichiararle dilazionandole su tre anni, a condizione che superino il reddito imponibile.
Esempio: una coppia sposata può dedurre, nell’anno in cui sono stati eseguiti i lavori, 80’000 franchi spese per ristrutturare casa (tabella). Si tratta di misure di mantenimento del valore. La coppia dichiara le misure di risparmio energetico solo nel secondo e nel terzo anno, poiché nell’anno della ristrutturazione non dispone più di alcun reddito imponibile. Riesce dunque a ridurre il loro reddito imponibile da 80’000 a 0 franchi (negli anni 2024 e 2025) rispettivamente 10’000 franchi (nel 2026).
Consiglio: la linea di demarcazione tra le tipologie di lavori non è così netta e crea posizioni controverse con le autorità fiscali. Prima di eseguire importanti lavori di ristrutturazione, s’informi sulle detrazioni ammesse dalle autorità fiscali. Documenti le condizioni precedenti ai lavori con delle foto. Questo perché deve essere in grado, se necessario, di dimostrare che si trattava di un intervento di sostituzione o di conservazione del valore.
Investimenti
Deducibili in genere sono i costi della tenuta del deposito, delle cassette di sicurezza e del recupero cedole; non lo sono i costi di compravendita titoli, gli onorari di consulenza, le spese di emissione e le commissioni. In alcuni cantoni, si è autorizzati a dedurre fino al 3 per mille del patrimonio in titoli se questo viene amministrato da terzi. Non è possibile dichiarare perdite di prezzo – d’altro canto, le plusvalenze realizzate in anni di buon andamento sono esenti da imposte. Tuttavia, i dividendi delle azioni e le cedole delle obbligazioni sono imponibili, unitamente agli interessi attivi e gli utili da dividendo generati dagli ETF.
Questo vale anche se i rispettivi proventi non sono distribuiti direttamente all’investitore ma vengono reinvestiti per lui. Attenzione: anche le criptovalute vanno dichiarate e sono soggette all’imposta sulla sostanza. L’Amministrazione federale delle contribuzioni pubblica un elenco con i valori fiscali delle criptovalute più importanti.
Pensionamento
Le rendite sono soggette all’imposta sul reddito per intero. I prelievi in forma di capitale erogati da cassa pensioni e pilastro 3a vengono invece tassati una volta sola e a una tariffa più contenuta. Per il calcolo delle imposte sul versamento di capitale le autorità fiscali sommano tutti i prelievi eseguiti in un anno – nella maggior parte dei cantoni anche quelli del coniuge. Pertanto, si dovrebbe distribuire i prelievi su più periodi fiscali per interrompere la progressione.
Pilastro 3a e riscatti in cassa pensioni
Chi l’anno scorso ha versato volontariamente contributi nel pilastro 3a o in cassa pensioni può dedurli dal reddito imponibile. Per quanto riguarda il pilastro 3a: nel 2024 chi è dipendente e assicurato a una cassa pensioni può versare al massimo 7056 franchi all’anno; gli indipendenti senza cassa pensioni, il 20 percento del reddito netto, massimo tuttavia 35’280 franchi.
Beneficenza
Se si fa beneficenza a un’istituzione di pubblica utilità, è possibile dedurre la donazione in tutti i cantoni nonché dall’imposta federale diretta fino a un’entità del 20 percento del reddito netto. Deducibili sono tuttavia solo le donazioni a istituzioni esenti da imposte e a organizzazioni umanitarie con sede in Svizzera. Molti cantoni accettano la deduzione anche per i contributi a partiti politici e sindacati.
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