Pensionamento

Le buone ragioni per continuare a lavorare dopo i 65 anni

Un numero sempre maggiore di svizzeri lavora anche dopo aver compiuto 65 anni, restando dipendenti o, spesso, mettendosi in proprio. È auspicabile seguire alcune regole per assicurarsi di beneficiare davvero di quanto guadagnato dal reddito in più.

Saskia Castelnuovo
Esperta in pensionamento
Aggiornato in data
28 Settembre 2023

Sorprendente: secondo le stime dell’Ufficio federale di statistica, quasi una donna su quattro e un uomo su tre continuano a lavorare anche dopo aver compiuto 64/65 anni – e non per una necessità di natura economica. Infatti, in tanti continuano ad essere attivi con un grado occupazionale ridotto, perché sono ancora in forma, amano il proprio lavoro e si sentono apprezzati per le proprie competenze.

Scheda informativa

Continuare a lavorare oltre l'età AVS

Se vuole continuare a lavorare oltre l'età di pensionamento ordinaria deve considerare diversi aspetti nell'ambito di AVS, cassa pensioni e 3° pilastro. 

Questa tendenza presenta vantaggi tangibili anche per i datori di lavoro, i quali fanno sempre più fatica a reperire specialisti. Pertanto sempre più PMI si tengono stretti i collaboratori con più esperienza con programmi mirati, rendendo loro possibile ad esempio di continuare a lavorare con un grado occupazionale ridotto e affidando loro, per esempio, progetti definiti. 

Restare attivi a lungo può essere vantaggioso. Diversamente dal pensionamento anticipato, il soggetto dell’esempio in basso riceve ogni mese circa 800 franchi di rendita in più ritirandosi dalla scena professionale a 67 anni piuttosto che a 65.

Ma chi non coordina salario e rendita versa imposte inutilmente elevate e, a seconda dei casi, oltre il 40 percento della rendita AVS può finire nelle casse del fisco. Pertanto si dovrebbe verificare in anticipo se si può fare a meno della rendita oppure no. A tal fine, è necessario conoscere le regole seguenti.

AVS

Si potrà rinviare la rendita fino a 70 anni anche dopo la riforma AVS, in vigore dal 2024. La novità sta nel supplemento, lo stesso per ogni anno di differimento, probabilmente del 4,3 anziché del 5,2 percento. Di contro, sarà possibile percepire la prima rendita in modo flessibile, tra i 63 e i 70 anni. Infine dovrebbe essere consentito percepire la rendita per quote, dal 20 all’80 percento, rinviando il resto più avanti.

Consiglio: informi la cassa di compensazione al più tardi un anno dopo aver compiuto 65 anni, altrimenti corre il rischio di perdere il supplemento. Se la cassa non conferma il rinvio, chiami per informarsi (nota bene in alto). Chieda pure se i contributi versati dopo i 65 anni andranno a incrementare la rendita.

Cassa pensioni

Chi è attivo professionalmente può continuare a versare contributi in cassa pensioni. Vantaggi? I contributi di risparmio incrementano il capitale e, in genere, aumenta pure l’aliquota di conversione del capitale in rendita. Se la cassa non consente un rinvio, dalla prospettiva fiscale conviene per lo meno riscuotere parte degli averi come capitale. In questo modo, generalmente, cala pure il reddito imponibile tanto da non far salire inutilmente l’onere fiscale. 

Consiglio: se continua a lavorare può ancora versare contributi volontari in cassa pensioni, risparmiando così sulle imposte. Se però decide di farsi versare il capitale, in parte o per intero, deve effettuare il riscatto almeno tre anni prima. In caso contrario, dovrà rimborsare le imposte risparmiate proprio in virtù del riscatto.

Un effetto riduttivo sulle imposte è generato anche da un prelievo prorogato il più possibile degli averi di libero passaggio, perché i proventi non vengono tassati come reddito, né l’avere come sostanza. La maggior parte delle fondazioni di libero passaggio consente di posticipare il prelievo fino a 70 anni. Il Consiglio federale ha precisato che ciò continuerà ad essere consentito se si lavora dopo i 65 anni.

Pilastro 3a

Chi continua a lavorare può rinviare anche la riscossione degli averi 3a e proseguire nei versamenti fino al massimo a 70 anni. Anche questo ridimensiona la fattura fiscale. Attenzione: ciò non sempre si rivela vantaggioso. In alcuni cantoni, nella dichiarazione d’imposta, la deduzione assicurativa generale è più alta se non si versano più i contributi 3a.

Consiglio: nell’anno in cui raggiunge l’età AVS, ha la possibilità di eseguire versamenti di doppia entità: il "piccolo" importo massimo di 7056 franchi per i mesi che mancano per arrivare all’età AVS ordinaria e, per i restanti mesi dell’anno, il 20 percento del reddito netto. I contributi totali non possono, in ogni caso, superare il tetto massimo, pari a 35'280 franchi al netto all’anno. Il "piccolo" importo va versato al più tardi entro il giorno che precede il suo 65esimo compleanno.

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