Previdenza

Pilastro 3a: conviene aumentare la quota azionaria

Poiché i tassi d’interesse continuano a restare relativamente bassi, sempre più risparmiatori prediligono per il loro pilastri 3a una soluzione in titoli piuttosto che un conto interessi. Chi pianifica a lungo termine e riesce anche a tollerare bene il rischio dovrebbe aumentare la quota azionaria del proprio pilastro 3a oltre il limite abituale del 50 percento.

Gianluca Pronzini
Specialista in previdenza
Aggiornato in data
25 Settembre 2024

Secondo le leggi vigenti, nel pilastro 3a è consentita in genere una quota azionaria massima del 50 percento. Tuttavia, i risparmiatori che tollerano molto bene il rischio possono scegliere una quota anche più elevata. 

Fino al 100 percento in azioni

Le soluzioni 3a in titoli sono adatte a risparmiatori con un orizzonte di investimento di almeno dieci anni. Con un periodo così lungo, le perdite temporanee, dovute ad esempio a una crisi azionaria, vengono solitamente recuperate.

Scheda informativa

Consigli sul pilastro 3a

Il pilastro 3a rappresenta una delle misure previdenziali più interessanti dal punto di vista fiscale. Questa scheda informativa le spiega perché. 

Oltre ai tradizionali prodotti del pilastro 3a con quote azionarie del 15, 25, 35 o 45 percento, alcuni fornitori offrono strategie anche con quote azionarie superiori al 90 percento. Un pilastro 3a con titoli dovrebbe essere gestito meglio utilizzando fondi d’investimento passivi quali ETF o fondi indicizzati invece di fondi a gestione attiva.

Il loro obiettivo è quello di replicare il più possibile gli indici azionari come lo SMI. Poiché non richiedono una gestione costosa, gli ETF e i fondi indicizzati sono molto più economici: il prezzo è di circa lo 0,1-0,4 percento all’anno, mentre quello dei 3a a gestione attiva dell’1-2 percento. Inoltre, la maggior parte dei fondi attivi non ottiene un rendimento superiore a quello dell’indice di riferimento sul lungo termine, anzi: rende addirittura meno. 

Può rivelarsi vantaggioso aprire due o tre conti 3a, affinché possa riscuoterli in futuro su più anni. Questo perché chi liquida un conto 3a deve sempre prelevare tutto il patrimonio. Pertanto, distribuisca il versamento annuale su più conti. Oppure, dopo un certo periodo di tempo, se ha già messo da parte 50’000 franchi, stipuli un altro pilastro 3a nel quale continuare a versare i contributi annui. 

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