Successione

Porzione legittima: da sapere

Il diritto successorio svizzero dispone che determinati eredi abbiano diritto a una porzione legittima, anche nel caso in cui esista un testamento che preveda diversamente. Di seguito, le domande più pertinenti sulla porzione legittima e le rispettive risposte.

Isabella Tarchini
Esperta in successione
Pubblicato in data
21 novembre 2024

Chi ha diritto alla porzione legittima?

Coniuge superstite e figli propri. I partner registrati sono equiparati ai coniugi. I figli adottati dopo il 1° aprile 1973 sono legalmente equiparati ai figli naturali. Tuttavia, con l’adozione decade il diritto successorio nei confronti dei genitori biologici.

Qualora i figli del defunto non siano più in vita, le loro porzioni legittime vengono devolute ai rispettivi figli. In altre parole, se la persona deceduta lascia dei nipoti, questi hanno diritto alla porzione legittima spettante al loro genitore defunto. La porzione legittima del coniuge, invece, non viene devoluta.

Perché esistono le porzioni legittime?

La legge vuole che almeno una parte del patrimonio costituito dalle generazioni precedenti resti in famiglia. Oggi, tuttavia, accanto alla costellazione classica della famiglia, si sono affermati anche altri modelli di vita: coppie che scelgono consapevolmente il concubinato o anche partner che portano nel nuovo legame – che si tratti di una convivenza o di un matrimonio – figli avuti da precedenti relazioni. Ad oggi però, né ai concubini né ai figliastri spetta di diritto una quota minima di eredità.

Scheda informativa

Revisione del diritto successorio: cosa deve sapere

Questa scheda informativa mostra cosa è cambiato e perché è consigliabile ora riesaminare testamenti e contratti successori precedenti la revisione.

Alla luce dei cambiamenti di carattere sociale, è stata necessaria una revisione del diritto successorio svizzero. Il nuovo è entrato in vigore il 1° gennaio 2023. Una delle modifiche più importanti riguarda proprio le porzioni legittime: quella destinata ai figli è stata ridimensionata e quella dei genitori completamente abolita. Il vecchio diritto, infatti, disponeva una porzione legittima per i genitori della persona defunta, qualora questa non avesse lasciato figli. Oggi, grazie alla revisione del diritto successorio, è possibile favorire maggiormente anche i conviventi o i figliastri.

Consiglio: i testamenti redatti prima del 1° gennaio 2023 andrebbero ricontrollati proprio in virtù delle nuove porzioni legittime e, se del caso, modificati. Sebbene tali testamenti restino validi anche con il nuovo diritto successorio, alcune formulazioni relative alle porzioni legittime potrebbero generare confusione. Nel caso peggiore, l’eredità non verrà divisa secondo le volontà del testatore

Quanto è elevata la porzione legittima?

La porzione legittima di coniuge e discendenti è pari alla metà di quanto spetta loro ai sensi della successione legale del patrimonio successorio. La successione legale si applica se la persona defunta non ha lasciato disposizioni di ultima volontà. L’entità delle quote ereditarie – e di conseguenza anche delle porzioni legittime – dipende dalla rispettiva costellazione familiare. Se un defunto lascia

  • coniuge e figlio, le porzioni legittime ammontano a 1/4 del patrimonio successorio ciascuno; in presenza di più figli, questo quarto viene diviso in parti uguali tra loro: due figli, ad esempio, hanno diritto a una porzione legittima di 1/8 ciascuno;
  • coniuge e zero figli, la porzione legittima del superstite è pari a 3/8;
  • nessun coniuge e più figli, la loro porzione legittima è pari a 1/2.

Porzioni legittime a seconda della costellazione familiare

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Cosa succede se si viola la porzione legittima?

Un testamento che viola le porzioni legittime può essere impugnato dalle parti svantaggiate con la cosiddetta azione di riduzione. Se non si attivano in tal senso entro un anno dalla data in cui sono venuti a conoscenza della violazione della loro porzione legittima, il testamento resta valido.  

Le porzioni legittime si possono eludere?

Gli eredi protetti da legittima possono rinunciare volontariamente alla loro porzione legittima – in cambio di un indennizzo una tantum (contratto di fine ereditaria) o senza alcuna controprestazione. Tuttavia, questa rinuncia è vincolante solo se è regolata in un contratto successorio con atto pubblico. È l’unico modo che hanno i disponenti per evitare che gli eredi protetti da legittima possano rivendicare al momento della divisione dell’eredità un qualche diritto a cui avevano rinunciato in precedenza. Se un erede rinuncia definitivamente alla sua porzione legittima e muore prima del disponente, anche i suoi discendenti non avranno più diritto alla porzione legittima che, ai sensi della successione legale, era destinata al loro genitore defunto.  

Senza il consenso della persona interessata, è possibile privare qualcuno della porzione legittima solo in rarissimi casi – vale a sire se l’erede protetto da legittima ha compiuto reato penale grave contro il defunto o contro una persona a lui cara.

Chi è sposato può favorire maggiormente il coniuge superstite, ad esempio concedendogli l’usufrutto dell’intera eredità con un testamento o assegnandogliela per intero con una convenzione matrimoniale. In questi casi, a rivendicare la loro porzione legittima potranno essere solo eventuali figli non avuti in comune; i figli avuti in comune e la rispettiva prole non potranno agire in tal senso, in quanto ad essi spetta la quota del patrimonio del genitore defunto dopo la morte del secondo genitore.

Infine, le porzioni legittime non possono essere gravate da una sostituzione fedecommissaria o, a parte l’eccezione menzionata, da diritti di usufrutto. Un erede non deve nemmeno accettare che la sua porzione legittima venga vincolata a oneri o condizioni.