Risparmiare sulle imposte: consigli utili per gli imprenditori
Gli imprenditori che ottimizzano abilmente la propria situazione fiscale possono risparmiare ogni anno migliaia di franchi. Ecco alcuni spunti e raccomandazioni per sfruttare appieno il potenziale di ottimizzazione.

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Molti imprenditori non riescono a ridurre in modo mirato il loro onere fiscale. Eppure, proprio i titolari d’azienda dispongono di ampi margini di manovra nella redazione del bilancio annuale, nella determinazione di salari e dividendi, e nella configurazione della cassa pensioni.
Nella pratica, emerge spesso una mancanza di visione d’insieme. La maggior parte potrebbe risparmiare cifre considerevoli, se gli ingranaggi "sfera privata", "azienda", "cassa pensioni" e "successione aziendale" fossero ben coordinati tra loro. Vale quindi la pena analizzare e pianificare una serie di misure di ottimizzazione. I seguenti consigli possono aiutarla a ridurre il suo futuro carico fiscale.
Cassa pensioni
La cassa pensioni rappresenta spesso una delle maggiori opportunità di risparmio. Molti imprenditori non sfruttano appieno quanto consentito dalla legge, rinunciando così ogni anno a migliaia di franchi di risparmi fiscali.
Chi aumenta i contributi di risparmio apre margini per una significativa riduzione delle imposte. Con contributi più elevati, infatti, si abbassa il reddito imponibile e, contemporaneamente, si accantona più capitale per la pensione. Inoltre, si amplia il potenziale per riscatti volontari nella cassa pensioni, poiché i contributi più alti possono valere anche retroattivamente.
Questi riscatti possono essere dedotti dal reddito imponibile. Il potenziale di risparmio è notevole: un riscatto di 30’000 franchi consente un risparmio di circa 10’000 franchi in imposte sul reddito, ipotizzando un’aliquota marginale del 35 percento. Se questo importo viene percepito come capitale alla pensione, si applicano circa 5000 franchi di imposte sulla prestazione in capitale. Il guadagno netto è quindi di circa 5000 franchi.
Il capitale accumulato nella cassa pensioni, inoltre, non è soggetto all’imposta sulla sostanza e gli interessi maturati non sono imponibili come reddito.
Consiglio: attenzione al periodo di blocco. Per poter prelevare il capitale dalla cassa pensioni, il riscatto deve avvenire almeno tre anni prima del pensionamento. In caso contrario, le imposte risparmiate potrebbero essere rivendicate retroattivamente dal fisco.
Previdenza complementare
Una previdenza complementare per le componenti salariali superiori a 136’080 franchi può ridurre ulteriormente il carico fiscale. Le imprese possono portare i contributi fino al 25 percento. La previdenza complementare è particolarmente interessante per generare ulteriore potenziale di riscatto, in una cassa pensioni separata rispetto alla previdenza di base.
A differenza di quest’ultima, con la previdenza complementare è possibile scegliere autonomamente la strategia d’investimento. Inoltre, l’affiliazione a una seconda cassa pensioni apre nuove opzioni nella pianificazione del prelievo, utili per interrompere la progressione fiscale applicata alla riscossione del capitale.
Salario o dividendo
In linea generale, dal punto di vista fiscale conviene agli imprenditori prelevare regolarmente gli utili non necessari all’attività sotto forma di salario o dividendo, piuttosto che lasciarli accumulare in azienda. Ma è preferibile un salario più alto o un dividendo maggiore?
Un vantaggio del dividendo è che non è soggetto ai contributi AVS, purché il titolare percepisca un salario adeguato. Inoltre, Confederazione e cantoni tassano solo una parte del dividendo, se questo proviene da partecipazioni pari ad almeno il 10 percento (tassazione privilegiata). Per questo, a prima vista, i dividendi risultano più interessanti rispetto a un alto salario.
Tuttavia, un’elevata distribuzione di dividendi non è sempre la soluzione ottimale. Vanno considerati diversi fattori: l’imposizione dei dividendi nel comune di domicilio, l’imposta sugli utili nel luogo in cui ha sede l’azienda e i contributi sociali sul salario. Una mancata armonizzazione tra salario e dividendi può portare a un carico fiscale inutilmente elevato.
Pianificare la successione
Chi sta pianificando la successione aziendale dovrebbe valutare attentamente le implicazioni fiscali. Spesso, infatti, i titolari sottovalutano le conseguenze fiscali di una cessione d’azienda. Un esempio pratico: in molti casi conviene trasformare una ditta individuale in una società di capitali, poiché la successione in questo caso può avvenire senza l’applicazione di imposte. Tuttavia, la mutazione della forma giuridica deve essere effettuata almeno cinque anni prima della vendita, altrimenti le riserve occulte verranno tassate retroattivamente.
Consiglio: valuti quali misure sono più adatte al suo caso. Può trovare altri suggerimenti per risparmiare sulle imposte nella nostra scheda informativa gratuita.
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