Combinare capitale e rendita
I futuri pensionati devono decidere se prelevare gli averi di cassa pensioni sotto forma di rendita o, almeno in parte, di capitale. Con la giusta combinazione, si possono unire i vantaggi di entrambe le varianti e ripartire i rischi.
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La rendita serve a garantire il fabbisogno vitale fino a età avanzata. Il capitale riscosso permette di realizzare particolari desideri in qualsiasi momento.
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Anche le coppie sposate optano spesso per una via di mezzo: un coniuge riscuote il capitale, l’altro percepisce la rendita. In linea di principio, la rendita andrebbe percepita dal coniuge la cui cassa pensioni, a parità di saldo con la cassa del consorte, applica un’aliquota di conversione più alta ed eroga quindi una prestazione previdenziale altrettanto elevata.
Tuttavia, bisogna confrontare anche le prestazioni corrisposte al coniuge superstite. Di norma, le vedove e i vedovi ricevono il 60 percento della rendita di vecchiaia. Tuttavia, alcune casse pensioni limitano le prestazioni se la differenza di età tra i coniugi è molto elevata o se l'assicurato si è sposato tardi.
Infine, anche la speranza di vita dei coniugi può svolgere un ruolo rilevante. Poiché la speranza di vita per le donne è tendenzialmente superiore, esse percepiscono la rendita più a lungo degli uomini della stessa età. Se entrambi i coniugi hanno indicativamente la stessa età, è auspicabile che sia la moglie a percepire la rendita. Al contrario, se la moglie versa in uno stato di salute conclamatamente precario, è consigliabile che a percepire la rendita sia il marito.