Compilare la dichiarazione d’imposta: quali sono le deduzioni determinanti?
Con uno o più redditi nella sola forma di salario, la dichiarazione d’imposta è presto fatta. Diventa complessa in presenza di immobili, investimenti e averi previdenziali.
Ci risiamo: è di nuovo tempo di compilare ed inviare la dichiarazione d’imposta: Le scadenza sono differenti a seconda del cantone – entro fine febbraio, marzo o aprile. In genere, se le entrate sono facilmente ricostruibili, compilare la dichiarazione d’imposta non è una pratica particolarmente impegnativa. Lo diventa se si ha investito il proprio denaro in titoli, destinato parte dei risparmi alla ristrutturazione dell’abitazione di proprietà o si è in procinto di riscuotere gli averi previdenziali o di percepire una rendita.
Proprietà abitativa
È possibile dedurre i lavori di manutenzione (atti al mantenimento del valore) ma non quelli realizzati per incrementare il valore della proprietà, a meno che non abbiano l’obiettivo di ridurre il consumo energetico. Vale dunque la pena coordinare tutti i lavori: le spese relative alla manutenzione sono deducibili solo nell’anno in cui sono state sostenute, mentre è possibile distribuire su tre anni al massimo quelle relative alle misure energetiche non appena superano il reddito imponibile (tabella).
Chi possiede un’abitazione propria può dichiarare anche gli interessi ipotecari e i premi assicurativi come pure i costi di manutenzione e l’amministrazione da parte di terzi – le uscite effettive o un forfait. Nella maggior parte dei cantoni, la deduzione forfettaria per i costi di manutenzione oscilla tra il 10 e il 20 percento, a seconda della data dell’immobile. I proprietari di appartamenti in condominio possono inoltre dedurre i contributi al fondo di rinnovo.
Investimenti
Deducibili sono i costi della tenuta del deposito, delle cassette di sicurezza e del recupero cedole; non lo sono i costi di compravendita titoli, gli onorari di consulenza e le spese di emissione.
Se si possiedono molti titoli, riprodurre l’elenco di tutte le posizioni e i ricavi imponibili è decisamente impegnativo. Meglio ordinare alla banca un estratto fiscale anche se può costare diverse centinaia di franchi. Nella maggior parte dei cantoni, può dedurre questa uscita dal reddito imponibile.
A proposito: chi detiene azioni di società estere riceve solo una parte dei dividendi. Il resto rimane nel Paese in cui ha sede la società nella forma di imposta alla fonte. Parte di questa può essere recuperata.
Tuttavia, per molti investitori le procedure di recupero sono decisamente impegnative: le scadenze vanno rigorosamente rispettate e gli interlocutori coinvolti sono diversi – come banche di deposito, luogo di domicilio, autorità fiscali cantonali e paese terzo.
Consiglio: scelga una banca di deposito che si occupi di tutto, anche del rimborso dell’imposta alla fonte. Per gli ETF o gli altri fondi indicizzati dovrebbe fare attenzione anche al domicilio fiscale: a seconda dei casi, la tassazione potrebbe avere un impatto negativo sul rendimento netto.
Pensionamento
Le rendite erogate da AVS e cassa pensioni sono tassabili solitamente al 100 percento come reddito. I prelievi in forma di capitale da cassa pensioni e pilastro 3a vengono invece tassati una volta sola e dovrebbero essere distribuiti su più anni per interrompere la progressione fiscale.
Più complicata è la liquidazione in capitale del datore di lavoro. In tal caso, la tassazione dipende dal fine: se l’obiettivo della liquidazione ha un carattere previdenziale, viene tassata solitamente ad una tariffa agevolata. Buono a sapersi: chi va in pensione anticipata deve continuare a versare i contributi AVS fino a 65 anni. Questi sono deducibili dal reddito imponibile.
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