Pensionamento: la riforma LPP può salvare le nostre rendite?
Il prossimo 22 settembre si voterà sulla riforma LPP. In che modo l’esito influirà sull’entità della rendita? A prescindere dalla riforma, altri fattori sono determinanti per migliorare la situazione finanziaria dopo il pensionamento.
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In tanti si chiedono cosa comporti in concreto un «sì» alla riforma delle casse pensioni: una rendita più sostanziosa? O, al contrario, più contenuta? Una domanda alla quale non è facile rispondere, poiché l’entità della rendita del 2° pilastro dipende da più fattori, quali il salario assicurato, i contributi versati, l’aliquota di conversione della cassa pensioni ed eventuali diritti a supplementi.
Gli esempi riportati nella tabella in basso mostrano che gli assicurati attivi che hanno risparmiato meno possono aspettarsi una rendita più alta, mentre quelli con risparmi più sostanziosi dovranno fare i conti con una rendita più bassa:
- un 60enne che lavora a tempo pieno e che ha accumulato fino al pensionamento un capitale di oltre 441'000 franchi, a seguito della riforma potrebbe ricevere 2669 franchi in meno all’anno dalla propria cassa (esempio 8 nella tabella in basso);
- un altro 60enne che lavora al 55 percento e con un capitale di oltre 220’500 franchi potrebbe ricevere 698 franchi in più di rendita all’anno (esempio 4).
Valuti ogni provvedimento per capire come questo possa incidere sulla sua futura rendita. Qui di seguito una sintesi dei provvedimenti messi a punto dalla riforma.
- L’aliquota minima di conversione per il regime obbligatorio passerebbe dal 6,8 al 6 percento. La maggior parte degli attivi è assicurata anche nel regime sovraobbligatorio. Le rendite vengono calcolate già attualmente con un tasso misto, il quale il più delle volte è inferiore al 6 percento.
- Per arginare le perdite è prevista una compensazione per la generazione di transizione che si estenderà sui primi 15 anni dall’entrata in vigore. Chi ha averi pari o inferiori a 220'500 franchi avrebbe diritto all’intero supplemento; con averi tra i 220'500 e i 441'000 franchi, i supplementi si ridimensioneranno gradualmente.
- A risultare agevolati dalla riforma sarebbero i dipendenti part-time o quelli con reddito modesto. La soglia d’ingresso passerà perciò da 22'050 a 19'845 franchi. La deduzione di coordinamento fissa di 25'725 franchi verrà meno mentre sarà assicurato l’80 percento del salario.
- Per gli attivi nella fascia di età 25–44 anni sono previsti contributi di risparmio pari al 9 percento del salario LPP, mentre per quelli nella fascia 45–65 anni, al 14 percento. I dipendenti più giovani dovrebbero versare alla cassa una quota percentuale maggiore rispetto a quella attuale, mentre i più anziani una quota minore.
A prescindere dalla riforma, è chiaro già oggi che le aliquote di conversione continueranno a diminuire. Un quesito è quindi d’obbligo: come è meglio riscuotere il patrimonio accumulato? Rendita, capitale o combinare le due opzioni? Valuti tutte le opzioni.
Capitale
Chi riscuote il capitale deve investirlo e consumarlo in modo graduale. Molti temono di assumersi autonomamente i rischi legati agli investimenti. Il confronto nella tabella a sinistra mostra che anche solo con un rendimento dell’1 percento, il reddito è superiore a quello di una rendita, cui si applica un’aliquota di conversione pari al 6 percento.
Rendita
La rendita è assicurata vita natural durante. La sua entità dipende dall’aliquota di conversione – e questa è scesa presso molte casse già parecchio al di sotto del 6 percento. Va inoltre tenuto presente che la rendita è tassata come reddito al 100 percento. Il capitale è tassato una sola volta e a un’aliquota agevolata, dopodiché rientra nella sostanza. E diversamente dall’AVS, solo poche casse compensano il rincaro.
Coppie sposate
I coniugi possono combinare al meglio i vantaggi delle due opzioni. Tante coppie sposate possono contare sul doppio reddito e su un capitale di cassa pensioni sostanzioso. Devono organizzarsi adeguatamente: da quale cassa va erogato quale importo? Verifichi le aliquote di conversione della sua cassa e di quella del suo coniuge. Più bassa è l’aliquota, più contenuta sarà la rendita. Pertanto, a scegliere la rendita dovrebbe essere il coniuge la cui cassa presenta l’aliquota di conversione più elevata.
Importante: faccia calcolare esattamente la soluzione che fa al caso suo. La combinazione ottimale dipende da tenore di vita auspicato, onere fiscale, costellazione famigliare e condizioni di salute oltre che da un’eventuale eredità e dalle intenzioni d’impiego del proprio patrimonio.
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