Pensionamento

Pianificare il pensionamento: eviti gli errori più frequenti

Non è raro che chi si prepara al pensionamento senza un supporto professionale commetta errori che possono rivelarsi molto costosi. Con il passare degli anni diventa sempre più difficile correre ai ripari. 

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Dino Giuliani
Esperto in pensionamento
Pubblicato in data
23 Luglio 2024

Organizzare il proprio pensionamento è decisamente complesso. E poiché nel sistema previdenziale svizzero, a seguito delle riforme politiche, molto è cambiato, la pianificazione è ancora più complicata.  Sbagliare può rivelarsi molto costoso, tanto da arrivare a non avere denaro per vivere una volta in pensione. Per questo conviene riconoscere tali errori ed evitarli.

Avviare la pianificazione troppo tardi 

Molti lavoratori rinviano la pianificazione alle calende greche. Idealmente si dovrebbe iniziare a calcolare quanto si riceve con le rendite di AVS e cassa pensioni al più tardi a 55 anni. Spesso le rendite riescono a coprire solo il 50 percento dell’ultimo stipendio – o ancora meno. Un budget realistico con un piano finanziario a lungo termine le indicheranno quanto denaro potrebbe venire a mancare dopo il pensionamento – in questo modo si ha abbastanza tempo per colmare le eventuali lacune.

Riscatti in cassa pensioni

I riscatti volontari in cassa pensioni sono particolarmente indicati per colmare parte delle lacune da reddito. Molti pagano però troppo presto, troppo tardi o troppo in una volta sola. In genere, i riscatti convengono solo a partire dai 50 anni, specie se il reddito è sostanzioso e se sarà riscosso in tempi brevi. Si commette uno sbaglio anche se si versano riscatti tre anni prima del pensionamento qualora si voglia riscuotere gli averi come capitale. Se non si rispetta questa scadenza, vanno versate le imposte arretrate risparmiate proprio in virtù di tali riscatti. 

Consiglio: verifichi cosa succede con i contributi versati in caso di morte prematura, vale a dire prima di averli riscossi. Presso alcune casse, i riscatti non vanno a incrementare la rendita destinata ai superstiti, perché questa corrisponde a una percentuale fissa del salario assicurato.

Scheda informativa

Pianificare il pensionamento da soli: gli errori più comuni

Questa scheda informativa riporta gli errori più frequenti e le modalità per evitarli.

Pilastro 3a

Chi stipula uno solo pilastro 3a potrebbe pagare inutilmente più imposte. Il fisco, infatti, conteggia tutti i prelievi eseguiti in un anno e, nella maggior parte dei Cantoni, sommandoli pure a eventuali prelievi del coniuge: più elevata è l’entità dei prelievi, maggiore sarà l’onere fiscale percentuale.

Consiglio: costituisca più riserve 3a. Così può suddividere meglio la riscossione di tali fondi su più anni. Un frazionamento del genere aiuta solitamente a risparmiare decine di migliaia di franchi in imposte.

Rendita o capitale

Prima del pensionamento bisogna decidere le modalità del prelievo dei propri averi di cassa pensioni: rendita, capitale o la combinazione di entrambe le soluzioni. Questa decisione è definitiva e influisce sul futuro tenore di vita. Il più delle volte, i futuri pensionati decidono troppo tardi e senza motivazioni fondate. Quali sono le differenze da tener presente?

Capitale: il capitale versato va investito e consumato nel corso degli anni, a poco a poco. Questo significa anche, che i rischi di investimento vanno a proprio carico. Con la riscossione in capitale si hanno vantaggi fiscali, si è economicamente più flessibili e, in caso di morte prematura, i superstiti sono più agevolati rispetto che con la soluzione della rendita.

Rendita: la rendita è una entrata regolare e sicura per tutta la vita. La cifra versata dipende dall’aliquota di conversione, che molte casse pensioni hanno ridotto a meno del 5 percento. Le rendite quindi sono calate. Va inoltre tenuto presente che la rendita è tassata come reddito al 100 percento. Il capitale è tassato una sola volta e a un’aliquota agevolata, dopodiché rientra nel patrimonio. Un esempio dimostra che, fiscalmente, la riscossione in capitale è più vantaggiosa rispetto alla rendita (grafico).

Consiglio: valuti in dettaglio la soluzione più adatta al suo caso. La combinazione ottimale dipende da tenore di vita auspicato, onere fiscale, costellazione familiare e condizioni di salute, oltre che da una eventuale eredità e da come si intende utilizzare il proprio patrimonio.

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