Convenzione matrimoniale, contratto successorio, testamento: cosa scegliere?
Chi vuole che, alla sua morte, il proprio partner o coniuge sia economicamente tutelato può ricorrere a più strumenti. Verifichi qual è il più opportuno per lei e per la sua famiglia.
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Una premessa è d’obbligo: chi non procede a una pianificazione puntuale lascia che sia la legge a stabilire chi eredita quanto. Il che raramente corrisponde alle ultime volontà. Tutelare il coniuge (o partner convivente) può voler dire fare in modo che i figli ereditino solo alla morte di entrambi i genitori. A tal fine, si può ricorrere a diversi strumenti. Quali sono i più adeguati?
Convenzione matrimoniale con testamento
In genere, per tutelare economicamente il coniuge, è necessaria una convenzione matrimoniale. In essa, i coniugi possono assegnarsi tutti gli acquisti, cioè quella parte di sostanza che hanno accumulato assieme durante il matrimonio. Questa, in genere, comprende anche l’abitazione coniugale.
Entrambi i disponenti possono concedersi reciprocamente l’usufrutto della quota ereditaria destinata per legge ai figli avuti in comune. Una opzione può essere quella di destinare ai figli la casa, per intero o in parte, e garantirsi il diritto di continuare a viverci. Oppure: affittare l’abitazione e, con le entrate, provvedere al proprio sostentamento.
Attenzione: una convenzione matrimoniale da sola non basta. Solitamente, infatti, è necessario un testamento per favorire al massimo il partner. In esso è possibile ridurre ulteriormente le pretese dei figli alla sola porzione legittima, pari a 1/4. A tal fine, entrambi i coniugi devono fare testamento: i testamenti congiunti non sono validi.
Testamento
Con un testamento è possibile adattare alle proprie volontà l’ordine di successione legittima. Non si è comunque completamente liberi: coniugi e figli hanno diritto alla porzione legittima (grafico). Questo strumento è ancora più importante per partner conviventi non coniugati: questi infatti non considerati eredi legali e, come tali, non ereditano nulla.
Consiglio: con il nuovo diritto successorio, entrato in vigore il 1° gennaio 2023, la quota disponibile è stata aumentata. Questo significa che può favorire ulteriormente il partner convivente destinandogli nel testamento la metà del patrimonio successorio. In assenza di figli, il disponente può addirittura lasciare al partner tutto il patrimonio.
Contratto successorio
È possibile favorire il coniuge anche con un contratto successorio. A differenza della convenzione matrimoniale e del testamento, il contratto successorio esige il coinvolgimento di tutti gli eredi legali. Mediante tale contratto, i figli possono rinunciare volontariamente alla propria quota ereditaria.
Consiglio: tale strumento è raccomandato soprattutto alle famiglie con figli avuti da più relazioni. Un contratto successorio può rivelarsi la scelta migliore anche per regolare la cessione di un’azienda: in esso, un figlio può rinunciare alla sua porzione legittima per agevolare la cessione dell’azienda a uno dei rispettivi fratelli o sorelle.
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