Pensionamento anticipato: cosa deve sapere
Uno svizzero su due vorrebbe andare in pensione prima del tempo. Questa decisione non è a buon mercato. Tuttavia, scegliere un pensionamento anticipato può rivelarsi proficuo se lo si pianifica per bene e a tempo debito. Da valutare attentamente sono le possibilità di finanziamento degli anni che mancano all'età ordinaria di pensionamento e di armonizzazione di primo, secondo e terzo pilastro.
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A quanti anni è possibile andare in pensione anticipata?
La maggior parte delle casse pensioni autorizza la riscossione delle prestazioni di vecchiaia già a partire da 58 o 60 anni. La rendita AVS la si può invece percepire dai 63 anni. Per le donne nate tra il 1961 e il 1969 si applica una regolamentazione a parte.
Si tratta delle prime donne soggette al graduale aumento dell’età di pensionamento da 64 a 65 anni. Poiché appartenenti alla cosiddetta generazione di transizione, esse possono scegliere tra due opzioni: andare in pensione a 65 anni – ricevendo così un supplemento a vita sulla loro rendita AVS – oppure percepire la rendita AVS prima di raggiungere la nuova età di pensionamento con una riduzione più contenuta. Per loro, un pensionamento anticipato è possibile già a 62 anni.
Come gestire le lacune reddituali generate da un pensionamento anticipato?
Nel sistema previdenziale svizzero, AVS e rendita della cassa pensioni sostituiscono di norma il reddito lavorativo. Se questo viene meno prima del raggiungimento dell’età AVS ordinaria (età di riferimento), si genera una lacuna nel reddito cui è necessario far fronte. Ci sono diverse possibilità.
Prelievo anticipato delle prestazioni di cassa pensioni
Percepire le prestazioni di cassa pensioni in anticipo si traduce in un capitale di vecchiaia più contenuto rispetto a quello relativo a un pensionamento in età ordinaria, in quanto verranno a mancare gli anni di contribuzione e gli accrediti di interesse. Inoltre, si riduce l’aliquota di conversione con la quale gli averi vengono convertiti in una rendita a vita. Le casse pensioni riducono l’aliquota solitamente di 0,15-0,2 punti percentuali per anno di anticipo. Pertanto, chi smette di lavorare due anni prima dell'età di pensionamento ordinario, rinuncia a ben oltre il 10 percento di rendita.
Percepire anticipatamente la rendita AVS
Anche anticipare la rendita AVS comporta una riduzione della prestazione a vita. Con un anticipo di due anni, la rendita viene ridotta del 13,6 percento; di un anno soltanto, del 6,8 percento.
Pertanto, andare in pensione in anticipo conviene solo con una speranza di vita relativamente bassa. Inoltre, percepire la rendita in anticipo fa aumentare i contributi AVS anche delle persone che vanno in pensione anticipatamente (maggiori informazioni a seguire). Donne nate tra il 1961 e il 1969 beneficiano di tassi di riduzione agevolati.
Rendita transitoria
Molte casse pensioni offrono a chi opta per il pensionamento anticipato una rendita transitoria , con cui evitare la riscossione anticipata della rendita AVS. Una rendita transitoria è vantaggiosa soprattutto se il datore di lavoro partecipa al suo finanziamento o se si ha un’aspettativa di vita molto ridotta. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, chi sceglie questa opzione deve finanziarla personalmente con detrazioni dal proprio avere di cassa pensioni.
Altre possibilità di finanziamento
Il modo migliore per colmare il divario di reddito tra pensionamento anticipato e pensionamento ordinario è, se possibile, il risparmio privato, come l’avere del pilastro 3a o di libero passaggio, che in genere può essere prelevato fino a cinque anni prima del raggiungimento dell’età di pensionamento AVS. Altrettanto indicato è l’avere di assicurazioni sulla vita in capitale, a patto che vengano liquidate durante il pensionamento anticipato. Una disdetta anticipata della polizza spesso non conviene, perché determina una perdita del valore di riscatto.
A seconda dei casi, si può anche aumentare l’ipoteca e utilizzare questo denaro per ovviare alla lacuna di reddito. Tuttavia, alle persone più anziane molte banche negano l’aumento dell’ipoteca per via della sostenibilità finanziaria.
Devo continuare a versare contributi AVS anche dopo il pensionamento anticipato?
L’obbligo contributivo termina solo una volta raggiunta l’età di riferimento. Chi va in pensione in anticipo deve pertanto continuare a versare contributi all’AVS. Il che vale anche se la rendita AVS viene riscossa anticipatamente.
La cassa di compensazione calcola, sulla scorta di patrimonio e reddito da rendita, i contributi AVS per non esercitanti attività lucrativa dovuti. Se il patrimonio di un prepensionato non coniugato ammonta, ad esempio, a 500’000 franchi e il suo reddito da rendita annuo a 75’000 franchi, dovrà versare 4378 franchi l’anno all’AVS. A ciò si aggiungono costi amministrativi fino al 5 percento, a seconda della cassa di compensazione.
Importante: i prepensionati non vengono sollecitati automaticamente dall’AVS a versare i contributi. Devono pertanto registrarsi presso l’ufficio di competenza del loro comune di residenza se non vogliono rischiare lacune reddituali che riducono la rendita. Inoltre, l’AVS potrebbe esigere i contributi degli ultimi cinque anni se rileva mancanze – inclusi gli interessi di mora, fino al 5 percento.
Chi sceglie un pensionamento graduale o dopo il pensionamento anticipato svolge delle attività part-time, può risparmiare sui contributi AVS. L’obbligo contributivo è in genere soddisfatto con i contributi AVS del reddito lavorativo ridotto – anche di quello del partner.
Meglio andare in pensione anticipata a inizio o a fine anno?
Far iniziare il pensionamento anticipato già nel mese di gennaio o aspettare fino al mese di dicembre può comportare una gran differenza in termini economici. Ecco perché.
Versamenti nel pilastro 3a
Gli attivi non affiliati a una cassa pensioni possono versare nel pilastro 3a ogni anno fino al 20 percento del loro reddito, al massimo tuttavia 35’280 franchi. Più tardi andrà in pensione, più guadagnerà nell’anno del suo pensionamento – e ancora più a lungo potrà versare contributi nel terzo pilastro e dedurne il rispettivo importo dal reddito imponibile.
Imposte al versamento di capitale di cassa pensioni
Chi si fa versare l’avere di cassa pensioni (per intero o in parte) deve far tassare il capitale nell’anno in cui va riscosso. La data corrisponde in genere al giorno della cessazione dell’attività lavorativa. Se la data di pensionamento cade il 31 dicembre, il versamento viene tassato solo nel nuovo anno. Ciò può comportare effetti rilevanti, poiché chi riscuote gli averi di cassa pensioni, libero passaggio e pilastro 3a, dilazionando i prelievi su più anni fiscali riesce a risparmiare diverse migliaia di franchi di imposte di versamento del capitale.
Contributi AVS per un pensionamento anticipato
Chi va in pensione anticipata solitamente deve versare diverse migliaia di franchi di fino al raggiungimento dell’età AVS. Se nell’anno del pensionamento anticipato si lavora nove mesi e il grado di occupazione è pari ad almeno il 50 percento, l’obbligo contributivo AVS per il rispettivo anni risulta soddisfatto e non vi sono altri contributi da versare.
Se invece si lavora meno di nove mesi l’anno, la cassa di compensazione procede a un confronto tra i contributi dovuti come non esercitante attività lucrativa e quelli che il prepensionato e il suo datore di lavoro hanno versato sul reddito da lavoro. Se i contributi relativi al reddito da lavoro sono inferiori alla metà dei contributi dovuti in qualità di non esercitante attività lucrativa, l’obbligo di contribuzione non è soddisfatto.
Il prepensionato dovrà dunque versare i contributi mancanti come non esercitante attività lucrativa. Nel calcolo vengono ovviamente considerati anche i contributi da reddito di lavoro già versati.
Chi va in pensione anticipata non deve pagare alcun contributo AVS qualora il coniuge risulti attivo professionalmente ai sensi dell’AVS e versi assieme al datore di lavoro almeno 1028 franchi all’anno.
Rendita, capitale o entrambe le opzioni?
Quando si va in pensione, si può scegliere tra rendita o capitale – o anche combinare le due opzioni.
Il vantaggio maggiore della rendita è che viene pagata fino alla morte. Tuttavia, nel corso degli anni, la rendita perde valore: sono poche, infatti, le casse pensioni che compensano l’inflazione. Calcolando un tasso d’inflazione annuo pari al 2 percento, il potere d’acquisto di 3000 franchi scende, in 10 anni, a circa 2450 franchi.
Con la riscossione in capitale si resta economicamente flessibili e, in genere, si risparmia sulle imposte. Bisogna infatti tenere presente che la rendita viene tassata ogni anno come reddito, mentre il capitale, una tantum e a un’aliquota fiscale inferiore. Pertanto, la riscossione in capitale è solitamente più appetibile. Va però precisato, che non bisogna decidere considerando solo in base alla prospettiva fiscale.
Solitamente, le rendite erogate da AVS e casse pensioni, pure se percepite in età ordinaria, non bastano a mantenere l’abituale tenore di vita. Un pensionamento anticipato va pertanto ad aggravare la situazione. Oggi, molti futuri pensionati sono costretti a riscuotere i loro averi in forma di capitale se vogliono disporre di sufficiente reddito in pensione.
Che si scelga la rendita o il capitale: la decisione è definitiva e condiziona la qualità di vita successiva. Pertanto, si prepari per bene. Valuti opportunità e rischi di ogni forma di riscossione e metta a punto un piano finanziario. Esso mostra quali sono gli effetti sul lungo termine di un prelievo in forma di rendita o di capitale. Questo aiuta enormemente nel prendere la decisione più consona.
Quanto costa un pensionamento anticipato?
I costi di un pensionamento anticipato a 64 anni corrispondono a quasi un anno di stipendio. Viene di fatto a mancare il reddito di un anno intero, al netto delle imposte sul reddito più basse e dei contributi AVS delle persone senza attività lucrativa. Questi ultimi vanno pagati fino all’età AVS ordinaria. Inoltre, a seguito dell’anticipo, si riducono la rendita AVS e quella di cassa pensioni – a vita.
Se un uomo non coniugato sceglie di andare in pensione anticipata a 64 anni anziché a 65, il pensionamento gli costerà circa 92'000 franchi (tabella); a 62 anni, circa 273'000 franchi.
Un riscatto in cassa pensione è consigliabile per il pensionamento anticipato?
Sempre più casse pensioni offrono la possibilità di compensare la riduzione delle prestazioni in caso di prepensionamento con riscatti volontari. Gli assicurati che hanno già effettuato versamenti facoltativi in cassa pensioni per le prestazioni regolamentari complete possono versare anche riscatti supplementari.
Tuttavia, le prestazioni di vecchiaia complementari possono superare per entità quelle del pensionamento ordinario al massimo del 5 percento. Si tratta di un limite che viene comunque superato se si lavora più a lungo del previsto. Rinviando il pensionamento si ha un doppio vantaggio: proseguimento del versamento dei contributi nella cassa pensioni e aumento dell’aliquota di conversione delle rendite.
Chieda alla sua cassa pensioni cosa succede con il capitale versato in più prima di eseguire uno o più riscatti. Di norma, questo resta alla cassa pensioni stessa.
Pensionamento parziale: la valida alternativa al pensionamento anticipato
Chi vuole ridurre l’attività lavorativa gradualmente può percepire in anticipo anche solo una parte della rendita di AVS e/o cassa pensioni. È possibile percepire la rendita tra i 63 e i 70 anni in più fasi – al massimo tre. Tante casse pensioni autorizzano pensionamenti parziali già a partire da 58 o 60 anni.
Il pensionamento graduale costa molto meno del pensionamento anticipato. Ad esempio: andando in pensione a 63 anni, un uomo con uno stipendio annuo di 120’000 franchi deve fare i conti con tagli alla rendita di circa 160’000 franchi. Tuttavia, se riduce la percentuale di lavoro al 50 percento, il taglio ammonta a circa solo un quarto (cfr. tabella seguente), a prescindere dal fatto che l’uomo continui a percepire lo stipendio ridotto per due anni dopo il pensionamento parziale.
Il pensionamento parziale può essere vantaggioso anche dal punto di vista fiscale, perché si possono versare contributi più a lungo nel pilastro 3a. E se si riscuote il proprio avere previdenziale a scaglioni, si risparmia ancora di più sulle imposte.
Legga regolarmente i nostri consigli su AVS, cassa pensioni e 3° pilastro:
Costretti al pensionamento anticipato per aver perso il lavoro
In caso di ristrutturazione, le imprese tendono a ridurre l’effettivo proponendo ai collaboratori più anziani un pensionamento anticipato. Gli interessati devono verificare attentamente tutte le opzioni per il loro avere di cassa pensioni, per non dover subire perdite di reddito troppo elevate durante il pensionamento.
A seconda dei casi possono restare assicurati nella stessa cassa pensioni, andare in prepensionamento o trasferire l’avere di vecchiaia su un conto di libero passaggio. Alcuni datori di lavoro ammortizzano le conseguenze finanziarie di un pensionamento anticipato involontario con una indennità di uscita. A seconda dei casi, può convenire, da un punto di vista fiscale, versare l’indennità di uscita.